di Mirco Tonin
I lupi ci proteggono dagli incidenti stradali. Sembra la morale di una di quelle favole «rivisitate in chiave moderna» in cui i ruoli vengono ribaltati, con i cattivi che diventano buoni e viceversa. È invece il risultato di uno studio pubblicato su una delle più prestigiose riviste scientifiche: «i Proceedings of the National Academy of Sciences». In queste settimane la stampa ha riportato le cifre sugli incidenti tra animali selvatici e autoveicoli in Alto Adige, basandosi sulla banca dati dell’associazione cacciatori. Cifre che mostrano come nel 2021 ci siano stati in media 2,5 incidenti al giorno, coinvolgendo per i tre quarti caprioli. Anche in Trentino le cifre sembrano essere dello stesso ordine di grandezza, dando l’idea di come non sia un fenomeno trascurabile, soprattutto in certe parti del territorio.
Lo studio di cui sopra si riferisce al Wisconsin, stato americano con un problema di aumento della popolazione di cervi e caprioli e conseguenti collisioni con automobili, dove negli ultimi decenni c’è stato in alcune aree un reinsediamento dei lupi. Sfruttando il fatto che i lupi si sono diffusi progressivamente, i ricercatori possono comparare i territori prima e dopo l’arrivo dei predatori con territori in cui non sono arrivati, confrontando inoltre l’incidenza di collisioni di veicoli con selvaggina rispetto ad altri tipi di collisioni.
Quello che emerge è che la presenza dei lupi riduce l’incidentalità con la fauna selvatica in maniera significativa, del 24%.
La riduzione nel numero di incidenti non è dovuta principalmente alla predazione, vale a dire alla riduzione nella popolazione di cervi e caprioli. Riduzione che si potrebbe ottenere anche per altre vie, ad esempio l’attività venatoria. Il fattore più importante sembra invece essere un cambiamento nel comportamento degli animali, che in un ecosistema che include i lupi tendono a evitare le zone in prossimità delle strade, in quanto a maggior rischio di predazione. Gli autori mostrano inoltre come la riduzione negli incidenti generi benefici economici molto superiori ai danni causati dai lupi, come ad esempio la perdita di bestiame.
Il Trentino-Alto Adige non è ovviamente il Wisconsin, ma lo studio ci mostra la diicoltà di valutare effetti complessi. È infatti molto più semplice focalizzare la nostra attenzione su quello che avviene — i lupi che sbranano delle pecore, ad esempio — rispetto a quello che non avviene, ma sarebbe potuto accadere, come, nel caso in specie, le collisioni tra auto e caprioli evitate grazie ai lupi, che, non nelle favole ma nella realtà, ci proteggono dagli incidenti stradali.
Pubblicato sul Corriere dell’Alto Adige il 15 febbraio 2022