Salute e informazione – La solidarietà si costruisce

di Mirco Tonin

In Alto Adige la copertura vaccinale è particolarmente bassa, non solo per quanto riguarda l’età pediatrica, ma anche, ad esempio,  per la vaccinazione antinfluenzale degli over 65. Una delle strategie messa in atto dall’Asl per affrontare la situazione è una campagna di informazione, con brochure diffuse nelle proprie strutture e presso i pediatri e video disponibili online.
È veramente possibile cambiare l’attitudine delle persone su temi così sensibili come quelli riguardanti la salute attraverso una campagna di informazione? Varie esperienze suggeriscono di sì. Un recente esperimento condotto dall’équipe di Daniela Grieco dell’Università Bocconi riguarda la donazione del sangue del cordone ombelicale, utile per estrarre cellule staminali usate per curare varie patologie. Tale scelta avviene in un momento che può essere caratterizzato da una forte componente emotiva. I ricercatori, in collaborazione con l’«Ospedale dei bambini Vittore Buzzi» di Milano, hanno fornito a un campione casuale di future mamme, verso la dodicesima settimana di gravidanza, un volantino riguardo all’importanza della donazione, in alcuni casi chiedendo anche di esprimere, in maniera non vincolante, le proprie intenzioni. A un altro gruppo hanno distribuitol o stesso volantino verso la fine della gravidanza, mentre altri sono stati contattati sia all’inizio sia alla fine. Il risultato è un forte aumento nel numero di donne che danno il proprio assenso alla donazione, che sale dal 17% in assenza di intervento, a punte di quasi il 50% quando si viene contattati verso la fine della gravidanza. Ciò si traduce in un importante aumento delle donazioni con ovvi benefici per la società nel suo insieme.
Un altro esperimento, condotto da Julio Elias, Nicola Lacetera e Mario Macis, riguarda la controversa questione se sia o meno moralmente accettabile pagare qualcuno per la donazione di un rene. In un campione di oltre 3.000 americani, la percentuale che si dice favorevole sale dal 52% al 72% quando si viene informati attraverso un breve testo riguardo alla cronica carenza di organi e alle sue conseguenze per i malati. Il fatto che le attitudini culturali possano venire modificate dall’informazione indica da un lato che le persone sono disposte ad ascoltare e quindi a cambiare la propria opinione, dall’altro sottolinea l’importanza di un’informazione corretta e affidabile.

Pubblicato sul Corriere dell’Alto Adige il 22 maggio 2018

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