di Stefano Castriota, Marco Delmastro e Mirco Tonin
Durante la prima ondata della pandemia lo share dei Tg nazionali e regionali è aumentato, anche nelle aree meno colpite dal Covid-19. Così i politici locali sono spinti ad attuare politiche restrittive preventive, anche quando il virus è ancora lontano.
Offerta e domanda di informazione ai tempi del Covid
La prima ondata del Covid-19 ha colpito l’Italia in modo disomogeneo, con le regioni del Nord travolte dall’emergenza e quelle del Centro-Sud toccate solo marginalmente. In una situazione drammatica, inedita e in continua evoluzione, i mezzi di comunicazione di massa svolgono un ruolo centrale per informare i cittadini e far accettare eventuali limitazioni della libertà, necessarie per il contenimento della pandemia. L’offerta di notizie spazia da programmi e articoli che riportano in modo accurato dati e studi scientifici ad altri che, al contrario, diffondono teorie della cospirazione e notizie false (fake news) dai contenuti sensazionalistici. Una serie di studi ha dimostrato l’importanza della qualità dei contenuti offerti nei telegiornali. Negli Stati Uniti, ad esempio, i telespettatori che seguono Fox News – che ha sminuito la gravità del problema – hanno adottato comportamenti meno prudenti, a partire da un minore distanziamento sociale, con effetti negativi sulla salute pubblica.
La domanda d’informazione è altrettanto importante, dal momento che l’equilibrio di mercato è determinato dall’azione combinata di domanda e offerta. In un recente studio abbiamo analizzato la domanda di informazione in Italia prima e durante la prima ondata della pandemia (gennaio 2019-luglio 2020) utilizzando i dati Auditel giornalieri relativi alla quota di mercato (share) dei tre principali telegiornali nazionali – Tg1, Tg5 e La7 – nella fascia oraria più importante delle 20:00-20:30 (prime time) e del telegiornale regionale di Rai 3 – Tgr – in quella delle 19:30-20:00.
In termini informativi, i telegiornali nazionali sono più rilevanti per comprendere il fenomeno in generale e le politiche di contrasto adottate a livello nazionale – come la durata e l’intensità delle misure restrittive (lockdown o coprifuoco) e degli aiuti alle categorie colpite – mentre il telegiornale regionale aiuta a capire il grado di diffusione del virus in ambito locale e la capacità del sistema sanitario regionale di reggere l’onda d’urto. I dati mostrano chiaramente che lo share dei telegiornali sia nazionali (figura 1) che regionale (figura 2) seguono l’andamento della prima ondata della pandemia nella fase di espansione come in quella di contrazione.
L’influenza del Tg regionale e dei media locali
Quando poi si passa a uno studio più approfondito, l’analisi econometrica (tabella 1), basata su modelli panel con effetti fissi regionali applicati a dati giornalieri regionali, dimostra che lo share di entrambi i telegiornali – nazionali e regionale – reagisce alla diffusione del virus nelle altre regioni, ma non alla diffusione a livello locale.
Se la prima reazione è prevedibile, la seconda è piuttosto sorprendente e molto rilevante per gli incentivi dei politici locali ad adottare misure preventive di contenimento. Le notizie locali, infatti, consentono ai cittadini di essere informati su quanto accade nella propria zona di residenza e sui provvedimenti adottati dai propri politici. Un recente studio ha peraltro dimostrato che l’ingresso di nuovi quotidiani locali nel mercato dell’informazione è in grado di influenzare la probabilità di rielezione del sindaco in carica e di migliorare la qualità dell’amministrazione.
L’insieme di queste evidenze mostra come, nella pandemia, l’attenzione ai dati nazionali ha fatto sì che l’opinione pubblica anche in regioni a basso contagio fosse favorevole a misure di contenimento che avrebbero suscitato resistenza se fossero state invece parametrate ai soli dati locali. Ciò ha creato lo spazio politico per l’adozione di provvedimenti di contenimento e di azioni preventive anche nelle regioni meno colpite – almeno in quel momento – dal coronavirus.
Figura 1 – Share dei Tg nazionali nella fascia 20:00-20:30 (media mobile a 7 gg) e numero di positivi (in migliaia).
Figura 2 – Share del Tgr regionale di Rai 3 nella fascia 19:30-20:00 (media mobile a 7 gg) e numero di positivi (in migliaia).
Articolo pubblicato su LaVoce.info il 9 novembre 2020